Chi è, cosa fa, quanto guadagna e cosa fare per diventarlo
(se avete il coraggio)
Premessa: l’Analista Finanziario è una figura fondamentale.
Tutti le figure professionali sono importanti, ma se l’azienda è un organismo vivente, le sue entrate sono l’ossigeno e l’Analista Finanziario è la persona che le gestisce nella maniera più profittevole ed equilibrata possibile. In questo articolo cerchiamo di destrutturare questa figura *grassetto intensifies* fondamentale.
Queste sono le domande alle quali risponderemo in questo articolo
- 1Cosa fa? Le attività del Financial Analyst
- 2Quali competenze devi avere per diventare Analista finanziario?
- 3Quale percorso di studi è preferibile seguire?
- 4Quali sono gli sviluppi di carriera e con chi collabora il Financial analyst?
- 5Lo stipendio: quanto guadagna in media l’Analista finanziario?
- 6Il lavoro: quali sono le tendenze occupazionali per questa professione?
- 7Conclusioni
Cosa fa? Le attività del Financial Analyst
L’Analista Finanziario d’impresa, o Financial Analyst: fornisce la propria valutazione su ogni decisione di carattere finanziario, che riguarda l’azienda per cui lavora.
Allacciate le cinture e partiamo con l’elenco delle attività del Financial Analyst.
- Controllo della situazione patrimoniale e finanziaria dell’azienda, fra cui l’impiego della liquidità.
- Raccolta delle informazioni sul bilancio aziendale e stima dei valori mobiliari (azioni e altri titoli).
- Cura dei rapporti con gli istituti di credito.
- Scelta dell’asset allocation (composizione del portafoglio di valori mobiliari) e del timing (tempistica di entrata e di uscita dai mercati), in caso di aziende dotate di particolare liquidità.
Queste mansioni danno origine ad una serie di attività che l’Analista finanziario è chiamato a svolgere tutti i giorni. Ma facciamoci del male e andiamo nello specifico:
- Dare consigli ai clienti sulle strategie di investimento.
- Analizzare e interpretare i dati finanziari.
- Studiare i rendiconti finanziari del cliente per determinarne il valore.
- Fare una pianificazione, un calcolo e una revisione del budget.
- Impostare contratti di acquisto e di vendita.
- Preparare e presentare rapporti finanziari ed economici.
L’attività dell’Analista è svolta perlopiù sotto forma di lavoro dipendente, ma esistono spazi per esercitare la libera professione. Tra queste c’è la consulenza finanziaria al servizio delle imprese, sia pubbliche che private. Ma non è così semplice.
Quali competenze avere per diventare Analista finanziario?
Non è così semplice, aspiranti analisti. Per poter svolgere funzioni di Analista finanziario è necessario conoscere gli adempimenti di natura fiscale e societaria, sì. Aggiornandosi costantemente sulla legislazione fiscale, tributaria e doganale per essere sicuro di rispettarla.
Negli ultimi anni si sono diffuse le transazioni in tempo reale sui mercati mobiliari di tutto il mondo. Grazie a questo fenomeno, all’Analista finanziario viene richiesta una solida conoscenza dei sistemi informatici e telematici di trasmissione dati e di compravendita on line. Oh, nonché un livello di conoscenza ottimale della lingua inglese, che non dovrebbe attestarsi al di sotto del B2.
Non solo competenze ma anche tanto studio
Basta così? No. Tra le competenze richieste c’è la capacità di esaminare bilanci e andamenti finanziari, titoli, rendimenti e struttura dell’azienda. In sintesi, l’obiettivo è indirizzare l’attività di questa verso le migliori opportunità di investimento possibili.
Per raggiungere questo scopo, bisogna essere in grado di sintetizzare e filtrare numerose informazioni di varia natura. Accanto a queste numerose competenze, va aggiunta una qualità di base, fondamentale: la capacità di studio e di approfondimento.
Non tralasciamo le soft skills:
- capacità relazionali (il Financial Analyst entra a contatto con numerosi attori, sia interni che esterni all’azienda per cui lavora);
- una certa resistenza allo stress;
- buone capacità di problem solving;
- per finire con l’importantissimo dono della sintesi, fondamentale per trarre, dai numerosi dati raccolti, interpretazioni esaustive sulla situazione aziendale.
Quale percorso di studi è preferibile seguire?
Per poter diventare Analista finanziario, è necessario seguire un particolare percorso formativo. I titoli di studio preferibili sono la laurea in Economia e Commercio e una specializzazione in analisi finanziaria. Perché? La laurea in Economia e Commercio abbraccia numerose materie: dalla matematica al diritto, dall’economia alla storia, fino alla statistica. Tutte aree in cui l’Analista finanziario deve sapersi destreggiare con relativa dinamicità.
Ma non è tutto.
Oltre alla preparazione universitaria, si richiede una formazione post laurea, attraverso un Master, un’esperienza di lavoro all’interno di società di intermediazione finanziaria o di gestione del risparmio oppure di trading a livello internazionale.
È spesso richiesta anche la partecipazione a corsi di aggiornamento, ad esempio sull’andamento dei prodotti e dei mercati sia in Italia che all’estero: i più attendibili sono organizzati dall’AIAF (Associazione Italiana Analisti Finanziari). Il ruolo dell’Analista finanziario è estremamente importante e delicato, tanto che questa Associazione ha inserito sul suo sito web un Codice di Condotta per i Consulenti.
Quali sono gli sviluppi di carriera e con chi collabora il Financial analyst?
Dipende. Da cosa? Dalle aziende in cui l’Analista finanziario è inserito e dalle capacità del singolo individuo. In genere si entra nelle aziende, in qualità di collaboratore generico, come Analista, poi si accede alla qualifica di Analista finanziario junior. Successivamente si diventa Analista finanziario senior, fino ad arrivare all’Analista-Manager. Dopo una lunga esperienza presso grandi organizzazioni finanziarie, si può considerare la possibilità di lavorare autonomamente.
L’Analista finanziario deve poter contare su un ben organizzato gruppo di collaboratori. Questi monitorano l’andamento di una o più aziende sul mercato, per essere in grado di formulare le relative proposte di investimento. Di conseguenza i gli orari di lavoro possono essere molto flessibili.
Lo stipendio: quanto guadagna in media l’Analista finanziario?
Lo stipendio dell’Analista finanziario rientra in una forbice che ora cerchiamo di inquadrare insieme. Chi scrive non è analista finanziario, quindi serve il tempo di un paragrafo.
Molto bene: l’inconveniente principale per il neolaureato che muove i primi passi nel grande mercato dei Financial analyst – in qualità di Analista o Analista finanziario Junior – è quello di trovarsi a ricoprire posizioni con contratti a termine con uno stipendio che solo di rado supera i 1000 € al mese, non considerando però le spese per il carburante e i buoni pasto che per legge gli sono dovuti.
Tuttavia, è bene che considerare questo passaggio come un trampolino di lancio verso una carriera di successo (lo sappiamo, ma questo genere di lavoro prevede una gavetta ben precisa, ma lo sappiamo). Un modo intelligente, però, per evitare questi primi stadi è avere una preparazione specifica, come quella che ti può dare un Master.
Lo stipendio di un diplomato master può partire da una base di 30.000 euro lordi annui fino a raggiungere livelli più alti se si lavora in grandi aziende. Tenendo presente che le retribuzioni vengono integrate da compensi supplementari, incentivi economici e gratifiche. In Italia, lo stipendio medio per questa figura professionale si attesta sui 40.000 euro lordi annui, circa 2,5 volte lo stipendio medio nel paese, e può arrivare a toccare punte di 56.000 euro lordi annui (yum).
Riassumendo
Quindi, per riassumere, cosa contribuisce ad alzare l’asticella della remunerazione del Financial analyst:
- esperienza: è un dato di fatto; più esperienza generalmente equivale a maggiori competenze e di conseguenza a uno stipendio più alto;
- conoscenza delle lingue: una figura che riesce a destreggiarsi agevolmente tra più lingue (non solo l’inglese, ma eventualmente il tedesco, il francese e lo spagnolo) sarà molto più avvantaggiata;
- mobilità: disposti a spostarsi per trasferte? È un vantaggio rispetto a chi preferisce restare nella propria città;
- specializzazione: specializzarsi come analista finanziario in un settore ben preciso rende più appetibile per il mercato rispetto ad un Analista finanziario generalista.
Nel caso in cui l’Analista finanziario operi come libero professionista per conto di una SIM (Società di Intermediazione Mobiliare) o di una SGR (Società di Gestione del Risparmio), il suo reddito possibile è oggetto di negoziazioni personali. Dipende dal successo ottenuto in precedenti situazioni lavorative, supportate da una lunga esperienza presso grandi organizzazioni finanziarie internazionali.
Il lavoro: quali sono le tendenze occupazionali per questa professione?
Andiamo nello specifico. L’analista finanziario lavora per le società implicate in qualche modo con il mercato mobiliare. Alcuni esempi sono società finanziarie, società che gestiscono fondi di investimento, banche, società assicurative e fiduciarie, oppure agenti di cambio.
Con l’avvento del trading on line, l’Analista finanziario ha ottime possibilità di impiego. Gli analisti specializzati in questo genere di professione sono ancora pochi e contesi dalle aziende con bonus ed incentivi. È prevedibile una richiesta elevata di Analisti finanziari, a patto che siano sempre più specializzati, si mantengano aggiornati e investano tempo e risorse in corsi e visite di lavoro all’estero.
Le figure professionali più vicine a quella dell’Analista finanziario d’impresa sono i Funzionari delle SIM e delle SGR. Fa parte del gruppo degli Specialisti delle scienze gestionali, finanziarie, economiche e commerciali.
Conclusioni
Insomma, quella dell’Analista finanziario è una professione che richiede dinamicità, capacità di analisi, di calcolo, di sintesi, relazionali e chi più ne ha, più ne metta.
Il successo che è possibile ottenere lavorando in questo settore non può prescindere dalla formazione che hai ottenuto. Si potrebbe dire che questo elemento è fondamentale.
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